
Come riconoscere il vero pistacchio di Bronte ( e il vero gelato al pistacchio)
Molti dei nostri clienti sono sorpresi del colore del nostro gelato al pistacchio di Bronte, perchè generalmente sono abituati ad un colore verbe brillante.
Ugualmente, i clienti del Torronificio mi chiedono le caratteristiche particolari che avrebbe il pistacchio di Bronte rispetto ad un pistacchio siriano o turco e come riconoscerli.
Se siete interessati alle risposte, continuate a leggere.
Il gelato al pistacchio della gelateria naturale scaldaferro viene realizzato tostando a caldo in laboratorio il pistacchio di Bronte DOP; il seme viene in seguito trasformato in una pasta densa e oleosa, che viene poi amalgamata al latte e alla panna, aggiungendo infine un pizzico di fleur de sal .
Il gelato sarà avvolgente e leggermente sapido con una texture leggermente ruvida.
Il gelato al pistacchio è la croce dei gelatai perché è costosissima la materia prima con cui viene prodotto e solo pochi possono vantarsi di utilizzare la varietà Bronte.
Questo frutto proviene da un alberello dai rami sottili che fuoriescono dalle rocce laviche, nere e porose lungo le pendici dell’Etna.
La pianta è stata portata dagli arabi che, sbarcati a Marsala nell’827 e strappando la Sicilia ai Bizantini, stabilirono che l’unica zona vocata per questa coltivazione si trovava alle pendici dell’Etna.
Sull’Etna la raccolta avviene a mano a settembre; per prendere i pistacchi ci si deve arrampicare lungo mulattiere, sulla terra nera, tra i 400 e i 1000 metri di altezza.
Il pistacchio si raccoglie ogni due anni: solo così la pianta ha il tempo di assorbire dal terreno lavico tutte quelle sostanze nutritive che rilasciano al frutto poi il suo inconfondibile aroma e profumo. Questa circostanza influisce evidentemente sul prezzo : un buon pistacchio di Bronte oscilla tra i 40 e 50 euro al kg.
Come potete riconoscere un vero pistacchio di Bronte?
Il pistacchio di Bronte Dop ha una particolare forma allungata, con chicchi quasi appuntiti. La pellicina della buccia ha un colore che tende al violaceo, o meglio al melanzana, con riflessi verde chiaro, a causa della mineralità del sottosuolo (i contadini dicono riferendosi al seme “rosso rubino fuori, verde smeraldo dentro”).
Spaccato, il frutto ha un colore di un verde vivido, mai giallo, e ha un gusto inimitabile, in quando si nutre del terreno vulcanico alle falde dell’Etna, dove lo sbalzo termico tra giorno e notte favorisce la crescita e la dolcezza dei frutti.
Se dovete acquistare i pistacchi sgusciati fate anzitutto attenzione alla forma: se sono tondeggianti non sono di sicuro pistacchi brontesi.
Se invece acquistate i pistacchi col guscio fate caso alle estremità del frutto, quasi mai molto pronunciate e rivolte all’insù. La forma sarà invece concava, a protezione del frutto, a forma di becco d’anatra.
Ed infine nel gelato: diffidate del gelato verde fosforescente o particolarmente acceso: c’è qualcosa che non va (aggiunta di clorofilla o di coloranti). L’ “oro verde”, conferisce una sfumatura olivastra e spenta (che ritrovate non a caso nel nostro gelato) che probabilmente attrae meno ma è indice di materia prima nobile.
Buon appetito !